Viaggi bici in solitaria

Le miniere di Potosi - giorno 265
Lunedi, 24 Ottobre 2011

Oggi vado a informarmi sulla visita alle miniere di Potosi.
L'ostello Koala dove sono alloggiato ha una agenzia omonima che le organizza, infatti ogni mattina arriva una guida a cercare clienti, ma il tutto mi sembra troppo commerciale e turistico.

Mentre pranzavo, qualche giorno prima, ho conosciuto una coppia spagnola che ha visitato le miniere con New Deal, una nuova agenzia gestita da 6 ex minatori, che dopo aver lavorato per alcuni anni come guide per agenzie più grosse, hanno deciso di separarsi e formarne una propria.
A differenza delle altre che dicono di dare una percentuale dei loro guadagni ai minatori e che a quanto pare non è vero, questa sembra essere più onesta.

Il programma della visita si divide in:
- vestizione con pantaloni, giacca e casco protettivo
- visita ai negozietti dove si rifornisco i minatori di foglie di coca e dinamite
- visita alle fabbriche dove si lavora il minerale grezzo
- visita alle miniere

Vestiti a puntino con casco, etc., visitiamo il negozio dove la guida ci mostra i candelotti di dinamite che usano per aprire nuovi passaggi nel Cerro Rico e dove possiamo comprare qualche regalo per i minatori. Infatti è cortesia portare qualche omaggio come foglie di coca, sigarette e succhi di frutta, beni di lusso che i minatori, con i loro miseri salari, non possono permettersi.
Successivamente visitiamo un "ingenio", fonderie ormai in rovina, dove veniva estratto l'argento dal minerale grezzo.
Finalmente ci spostiamo verso il Cerro Rico, la famosa montagna che ha fatto la fortuna degli spagnoli e che attualmente sostenta molte famiglie di Potosi.
La strada è bloccata dagli stessi minatori che oggi sono in sciopero, per protestare contro l'aumento delle tasse imposte da La Paz. Per questo motivo siamo costretti a fare un pezzo di strada a piedi e 200m di dislivello, per raggiungere l'entrata.

A differenza di altre grosse agenzie che ti portano a visitare sezioni della miniera un po' "finte", dove sono più i turisti dei minatori, New Deal ci fa visitare un tratto poco conosciuto che attraversa il Cerro Rico da lato a lato.
Per ben 2 ore camminiamo negli stretti corridoi della miniera, dove spesso siamo costretti a tenere la testa abbassata e se va male camminando a carponi.
In un tratto raggiungiamo un gruppo di minatori che sta ricevendo da un livello superiore dei grossi contenitori pieni di materiale grezzo e successivamente visitiamo una delle innumerevoli statue dedicate a "El Tio" (lo zio), che rappresentano il "diablo", venerato come padrone delle miniere.
Ogni minerale che viene estratto gli appartiene e quindi sarebbe considerato "scortese" non omaggiarlo con sigarette o gocce di alcool al 100%.

L'odore all'interno è abbastanza fastidioso, infatti non so quanti gas nocivi siamo costretti a respirare, ma da quello che dice la guida: polvere di silicio, gas arsenico, vapori di acetilene, depositi di amianto e sottoprodotti derivati dalla combustione di acetilene e dell'esplosione della dinamite...una bellezza!
I minatori dopo 10 anni di lavoro sotto terra si ammalano di silicosi e ricevono una piccola indennità (davvero ridicola) e dopo 20 anni molti muoiono. Tuttavia per molti è l'unica possibilità di mantenere la propria famiglia e quindi ignorano i pericoli, mentre discorso a parte va fatto per i padri che fanno lavorare in miniera tutta la famiglia, compresi i figli di 10 anni.

Cristalli molto belli ma pericolosi visto che contengono solfuri El Tio, la figura che rappresenta il diavolo, padrone delle miniere e al quale si fanno doni Minatori lavorando nelle miniere d'argento di Potosi Gruppo di minatori nelle miniere di Potosi Entrata delle miniere di Potosi In coda per visitare il Cerro Rico e le sue miniere (Potosi) I mineros sono in sciopero e bloccano le strade che escono da Potosi Potosi Fabbriche dove si lavorano i minerali grezzi provenienti dalle miniere di Potosi Un po' di argento (non puro al 100%) si intravede dopo un lavaggio I macchinari (non certo all'ultima moda) delle fabbriche di lavorazione dell'argento (Potosi) Un ex minero ora guida ci mostra un negozio dove i minatori fanno rifornimento di foglie di coca e dinamite Le belle facciate delle case coloniali spagnole in Potosi I classici balconi in legno delle case di Potosi Particolare della Cattedrale di Potosi Le araldiche nobiliari spagnole di molte case in Potosi
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Domenica, 20.11.2011 11:48 scritto da: bob
fantastiche foto, poveri minatori...
Lunedi, 14.11.2011 22:54 scritto da: Marina
E' molto triste la realtà che ci descrivi. Spesso noi del mondo fortunato ci lamentiamo ma non abbiamo idea di quanto siano VERAMENTE dure le condizioni di vita in altri Paesi.
Poi ti faccio i complimenti per aver resistito ben due ore sotto terra,in quei cunicoli.....mi manca l'aria solo a guardare le foto!!!
Lunedi, 14.11.2011 14:32 scritto da: Bi.Ci.
La descrizione della miniera e le condizioni di lavoro dei minatori mi fanno venire i brividi.
Non potrei mai fare un lavoro simile, per di più sotto terra... SEPOLTA VIVA...che orrore!
A quella gente bisognerebbe dare uno stipendio profumato e far loro un monumento celebrativo!!!
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